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Annego.....

Annego..... in un abisso che non mi spiego/e qui come altrove e dove in ogni dove non devo più tentare d'essere/.....e davvero io non sono.....e non sono nessuno ma nessun'altro può fingersi me stesso-solo io posso fingere me stesso e allo stesso tempo esserlo.../e poichè indosso sul mio volto una maschera di aberrazione.... non ho bisogno di espiazione/ ho già pagato con la pestilenza ogni errore dell' incoscienza/ E come posso rendermi utile se elaboro soltanto la teoria dell'inutile?/Come riesco a resistere all'orrore di esistere/se quest'orrore è uguale al desiderio di esistere? /Come devo fare per gestire il mio malcontento/se l'angoscia mi corrode l'anima da dentro l'anima.......nel centro dell'anima/dove anche l'ES è specchio dell'anima/specchio che assorbe e che riflette immagini di quello che immagini/visioni di mondi e mondi divisi in mondi-visioni e mondi reali/dentro la corteccia celebrale...negli emisferi siderali del cervello/tra i circuiti in crash delle cellule......dove io vado avanti e indietro quanto sono lunghi il mai e il sempre/ (by Axel Alex Alexander Xela)

1 commento:

  1. una poesia oscura dove le parole significano più per il ritmo che per il significato

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